OPTA FOCUS – Il Napoli ospita la sorpresa di inizio Campionato: il Parma di Pecchia
Dopo lo splendido 3-0 rifilato al Bologna, il Napoli di Antonio Conte attende al Maradona il Parma nel 3° turno di Serie A. L’arrivo di Lukaku ha surriscaldato un ambiente azzurro già euforico e per il Napoli arriva subito l’occasione di dare continuità alla vittoria ottenuta nella scorsa giornata. Gli azzurri, infatti, non infilano due successi consecutivi nel massimo torneo da febbraio-marzo 2024 (contro Sassuolo e Juventus), mentre non vincono due match di fila con annesso ‘clean sheet’ nella competizione dal marzo 2023 (contro Atalanta e Torino in quel caso, sotto la gestione di Luciano Spalletti). Il Napoli, tra l’altro, non ha subito gol nelle ultime due sfide contro il Parma in Serie A, entrambe disputate nella stagione 2020/21, con Gennaro Gattuso in panchina; gli azzurri potrebbero tenere la porta inviolata per tre match consecutivi contro i ducali per la prima volta nella competizione. La squadra emiliana – pur arrivando in terra campana galvanizzata dal pareggio con la Fiorentina e dalla vittoria sul Milan – non ha una buona tradizione recente contro gli azzurri, visto che è rimasta senza segnare in cinque delle ultime otto sfide contro il Napoli in Serie A, incluse appunto le due più recenti. Va anche detto che al Maradona, il Parma ha vinto quattro delle ultime nove trasferte (5P) – l’ultima volta il 14 dicembre 2019, per 2-1, con reti di Dejan Kulusevski e Gervinho.
Stile di gioco: Ducali agili in contropiede, attenzione ai recuperi offensivi
Il Parma interpreta il calcio in un modo che prevede pressing alto, ripartenza feroce e veloce, attenzione dunque alle corsie laterali. Non è un caso che i ducali abbiano tentato quattro tiri al termine di un recupero palla offensivo – ossia entro massimo 40 metri dalla porta avversaria – risultando in questa graduatoria dopo i primi due turni solo alle spalle di Juventus e Bologna (entrambe cinque). La squadra di Pecchia – e ne ha pagato le conseguenze anche il Milan – è una squadra compatta, che si alza in pressione coordinata sull’avversario, ruba palla e verticalizza subito sugli esterni, ribaltando il fronte offensivo con ripartenze fulminee. Finora nessuna squadra ha registrato più attacchi in contropiede rispetto al Parma (cinque, come Empoli e Juventus) nelle prime due giornate. Contropiedi spesso pericolosi ed efficaci. Tanto è che gli emiliani vanno al tiro con frequenza: ben 11 tiri nello specchio prodotti finora in questo campionato, meno solo di Fiorentina, Atalanta (entrambe 15) e Juventus (12) – il Napoli, giusto per avere un termine di paragone, è a quota nove.
Le stelle del Parma: Man, Bonny e Bernabè
Le frecce a disposizione nel capiente arco di Fabio Pecchia sono molteplici ed affilate. In copertina c’è ovviamente Dennis Man, che ha trovato il gol in ciascuna delle prime due gare di questo campionato; nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95), soltanto un giocatore del Parma ha timbrato il cartellino in ognuna delle prime tre partite stagionali di un torneo di Serie A: Adriano, sia nel 2002/03 che nel 2003/04. Il rumeno cerca quindi un tris storico. Man, tra l’altro, ha già eguagliato in questo campionato il numero di gol realizzati nella sua precedente stagione in Serie A: due, come nelle 14 presenze del 2020/21. Il suo punto di riferimento davanti, come quello di tutto il Parma, è Ange-Yoan Bonny. Un centravanti atipico, simile in certe movenze e in certe interpretazioni del ruolo a Zirkzee. Uno che ama più far segnare che segnare: basti pensare che solo Paulo Dybala e Rafael Leão (entrambi sette) hanno creato più occasioni per i compagni di finora in questa Serie A del classe 2003 ducale (sei). A completare il tridente emiliano dovrebbe esserci Mihaila, ma va tenuto d’occhio anche colui che ha deciso la sfida contro il Milan: cinque dei sei gol di Matteo Cancellieri in Serie A sono arrivati da subentrato, di cui quattro a partire dal 70′ in poi. Il Diavolo ne ha fatto le spese. Menzione finale per il gioiellino spagnolo Adrián Bernabé, fresco campione olimpico con la Spagna, che ha vinto cinque contrasti in questo inizio di campionato, nessun centrocampista ha fatto meglio di lui finora (al pari di Nikola Moro, Karol Linetty, Marten de Roon e Remo Freuler). Tecnico, ma anche tosto il “cervello” del Parma.